CALCOLA IL TUO FABBISOGNO DI CARBOIDRATI

Il conteggio dei carboidrati in 5 passi

A cura del dr. Danilo Cariolo, Biologo Nutrizionista, Milano

Il conteggio dei carboidrati (CHO counting) nasce per pianificare il pasto del paziente diabetico e determinare la dose d’insulina necessaria. Consiste nel calcolare la quantità totale di carboidrati assunti in un pasto e determinare l’esatta dose di insulina da somministrare. Numerosi studi scientifici dimostrano l’efficacia di questo metodo nel raggiungimento degli obiettivi glicemici prefissati (glicemia, emoglobina glicata) garantendo un’ampia flessibilità nella scelta dei cibi e delle porzioni.

 

Imparare correttamente il metodo non è difficile ma all’inizio è consigliato farsi seguire da un esperto. Il razionale è quello di somministrare l’esatta dose di insulina necessaria alla metabolizzazione dei carboidrati assunti. Altrimenti, dosi di insulina maggiori alle necessità possono causare ipoglicemia mentre dosi insufficienti possono causare una condizione di iperglicemia. Per farlo occorre calcolare quanti carboidrati si assumono visto che la glicemia è influenzata prevalentemente da questi nutrienti. Per imparare il metodo occorre procedere per 5 step.

 

1° STEP : riconoscere i carboidrati
Saper individuare gli alimenti che contengono carboidrati è il primo passo per una corretta pianificazione delcounting dei carboidrati.
Con la tabella seguente potete imparare quali sono i gruppi di alimenti contenenti i CHO.

 

CARBOIDRATI O ZUCCHERI (CHO) PROTEINE GRASSI DI ORIGINE ANIMALE GRASSI DI ORIGINE VEGETALE
PANE E PASTA Si, in maniera prevalente SI NO in quantità minime
CEREALI E DERIVATI IN GENERE Si, in maniera prevalente SI NO in quantità minime
LATTE E LATTICINI Si, contengono uno zucchero, il lattosio SI SI NO
CARNE, PESCE, UOVA In misura nulla o molto bassa SI SI NO
LEGUMI SI SI NO SI
FRUTTA Si, contengono uno zucchero, il fruttosio In misura trascurabile NO In misura trascurabile
VERDURA Si, in misura trascurabile ad eccezione delle patate In misura trascurabile NO In misura trascurabile
CONDIMENTI NO NO Burro, margarina, strutto, lardo, panna Olio d’oliva e di semi

 

2° STEP: determinare la quantità di carboidrati negli alimenti
In questa fase occorre utilizzare delle tabelle o delle app che aiutino determinare il contenuto di carboidrati negli alimenti. Le tabelle solitamente riportano i carboidrati disponibili per 100 grammi (g) di parte edibile (cioè la parte priva degli scarti che effettivamente si mangia) di un alimento.
Di seguito riportiamo una tabella con i principali alimenti.

 

Peso alimento
(porzione)
X Quantità di CHO
riferita a 100 g
: 100 = Carboidrati contenuti nella porzione

 

Sommando i risultati di tutte le pietanze di un pasto si ha una stima attendibile della quantità totale di carboidrati di un pasto.
Facciamo un esempio:

 

Pasta al pomodoro 80 g 80 x 74 : 100 59 g
Petto di pollo alla piastra 100 g 100 x 1 : 100 1 g
Olio d’oliva 1 cucchiaino 17 g
Pane 30 g 30 x 56 : 100 1,5 g
Finocchi crudi in insalata 150 g 1 x 150 : 100 18 g
Finocchi crudi in insalata 150 g 150 x 12 :100 18 g
TOTALE CARBOIDRATI 96,5

 

4° STEP: calcolare la quantità di insulina
Nel passo successivo occorre calcolare quante unità di insulina sono necessarie per metabolizzare la quantità di carboidrati assunta. Per fare questo calcolo è necessario conoscere il proprio rapporto insulina/carboidrati, ovvero bisogna sapere quanti grammi di carboidrati sono metabolizzati da un’unità di insulina. Questo dato è individuale e deve essere stabilito insieme al proprio diabetologo in maniera empirica. Solitamente è un valore tra 8 e 15.
Prendendo ad esempio un rapporto insulina/carboidrati di 10 e il pasto ipotizzato precedentemente, il calcolo da fare è il seguente:

 

quantità di CHO assunta : rapporto insulina/carboidrati = unità di insulina necessarie
96,5 : 10 = 9,6

 

5° STEP: come effettuare le correzioni
Arrivati a questo punto occorre capire se è necessaria una correzione. Può capitare di dover adeguare la dose di insulina se si riscontra una glicemia troppo alta prima di un pasto. Per calcolare la quantità supplementare di insulina a quella già prevista occorre calcolare il cosiddetto fattore di sensibilità. Esso si ottiene dividendo un numero fisso (1500 per chi usa l’insulina rapida o 1800 per chi usa l’analogo) per il numero totale di unità giornaliere (la media). Il valore ottenuto rappresenterà la quantità di calo glicemico espresso in mg/dl ottenibile aggiungendo un’unità di insulina.
Ipotizzando una quantità totale di insulina rapida giornaliera di 60 il calcolo sarebbe il seguente:

 

1800 o 1500 : totale unità giornaliere = calo previsto in mg/dl per unità aggiunta
1800 : 60 = 30


A questo punto è sufficiente dividere l’eccedenza di glicemia misurata rispetto al valore ottimale per il fattore di sensibilità per ottenere le unità di insulina da aggiungere a quanto già calcolato per correggere la glicemia.
Ipotizzando un’eccedenza di glicemia pari a 93 mg/dl il calcolo sarebbe il seguente:

 

eccedenza misurata espressa in mg/dl : calo previsto per ogni unità aggiunta (fattore di sensibilità) = unità da aggiungere al fabbisogno insulinico stimato
93 : 30 = 3,1
arrotondabile a 3 unità

N.B. Questo tipo di correzione è valida solo qualora venga effettuata prima del pasto.

 

Attenzione: è opportuno prima di applicare i consigli inseriti in questa pagina confrontarsi con il proprio medico. Essi hanno carattere generale ed è importante che il medico curante o il diabetologo ne sia a conoscenza per valutarne la congruità con la terapia in atto.

 

Un utile programma per il calcolo dei CHO

Un utile programma per il calcolo dei CHO

Allegati: Calcolo CHO.xls

 

 

  • Colonna A:     misura standard in Grammiper calcolare contenuto di CHO (100gr)
  • Colonna B:     Indice Glicemico – IG(dato non indispensabile per il calcolo delle UI ma utile per avere un’idea della velocità di assorbimento dei CHO)
  • Colonna C:     Carico Glicemico(IG moltiplicato la quantità consumata dell’alimento in questione. Anche questo dato non è indispensabile, ma utile.)
  • Colonna D:     Descrizione dell’alimento.
  • Colonna E:     CHOper 100gr. Contenuto in carboidrati per un etto di alimento.
  • Colonna F:      Kcal per 100gr. Calorie per un etto di alimento.
  • Colonna G:     Qtà gr. Quantità di alimento che si intende consumare. Dato da inserire.
  • Colonna H:     CHO ingeriti. Colonna calcolata. (CHO*100gr) moltiplicato (Qtà Consumata) diviso (100gr).
  • Colonna I:       UI. In questa colonna si legge il risultato di tutta la faccenda, ovvero le unità di insulina da iniettare (cella I2).
  • Colonna J:      Cal. Ingerite. Quantità totale delle calorie ingerite.
  • Colonna K:     Glicemia Pre pasto. Valore della glicemia prima del pasto. Deve essere inserito ai fini del calcolo delle unità.
  • Colonna L:      UI extra. Unità di insulina da iniettare per bilanciare un valore glicemico di partenza troppo alto. La formula è così composta: (K2-120)/50 dove K2 è il valore della glicemia pre pasto, 120 è il valore obiettivo che si vuole raggiungere dopo il pasto (può essere variato a piacere, a seconda dell’obiettivo post prandiano che si vuole raggiungere) e 50 è il valore (teorico) di glicemia che dovrebbe essere abbattuto da un’unità aggiuntiva di insulina. Non ricordo dove abbia preso questo 50, ma con me funziona abbastanza. Ovviamente ciascuno può variarlo in base alla propria sensibilità all’insulina. In poche parole se la glicemia di partenza fosse 170 (cella K2) si dovrebbe fare un’unità aggiuntiva di insulina per ottenere il valore obiettivo di 120 (oltre, naturalmente alle unità necessarie per metabolizzare il pasto).
  • Colonna M:     Gr CHO/UI. Grammi di carboidrati “bruciati” da una unità di insulina. Valore da inserire. È il valore più delicato perché da questo dipende l’accuratezza di tutta l’operazione. A mio giudizio l’unico modo per ottenerlo è tramite l’osservazione. Per questo io uso il programmino a ritroso, ovvero prendo la glicemia due ore dopo il pasto, sostituisco il valore obiettivo con quello che ho effettivamente ottenuto e aggiusto la cella M2 finché non trovo i GrCHO/UI esatti. Dopo un tot di osservazioni si arriva più o meno a capire le propire caratteristiche.

Attenzione: è opportuno prima di applicare i consigli inseriti in questa pagina confrontarsi con il proprio medico. Essi hanno carattere generale ed è importante che il medico curante o il diabetologo ne sia a conoscenza per valutarne la congruità con la terapia in atto.